PROTESISTI E ORTESISTI: UN'EVOLUZIONE DA MECCANICO A CLINICO
Cinquant’anni fa l’International Society for Prosthetics and Orthotics è stata fondata nel riconoscimento che questa nicchia, unica nella riabilitazione, avrebbe beneficiato di interazioni multidisciplinari tra specialisti in ingegneria, terapia e medicina. Da allora, il campo si è evoluto dall’avere un orientamento artigianale verso una tecnologia e una specialità clinica.
Questo anniversario offre l’opportunità di guardare indietro ai progressi delle protesi e delle ortesi e al chiaro impatto che hanno avuto sul cambiamento delle competenze necessarie al protesista/ortesista (in Italia è il Tecnico Ortopedico il professionista sanitario abilitato alla loro progettazione e costruzione) man mano che sono emerse nuove tecnologie e tecniche.
L’equilibrio si è chiaramente spostato dalle competenze meccaniche alle cure cliniche. La formazione e le competenze del protesista/ortesista rimangono uniche e apprezzate nel team riabilitativo, e la motivazione primaria rimane la stessa come lo è stata fin dalla creazione dell’International Society for Prosthetics and Orthotics: l’applicazione di dispositivi esterni adatti ad affrontare le molteplici esigenze delle persone con disabilità.
Questa prospettiva storica contestualizza il perché e il come la professione sia cambiata, rafforzando al contempo gli obiettivi prefissati per ripristinare le funzionalità del paziente, concetto che definisce al meglio cosa significa essere protesisti/ortesisti, e non i mezzi che usiamo.
Bibliografia:
David Boone “Prosthetists and orthotists: An evolution from mechanic to clinician” – Prosthetics and Orthotics International 2020 Dec;44(6):368-372. doi: 10.1177/0309364620968643. Epub 2020 Nov 6.
Ricerca
Categorie