IL COVID E LA PROFESSIONE DEL TECNICO ORTOPEDICO
La professione del Tecnico Ortopedico
può rinascere dall’attuale situazione di crisi, purché utilizzi quest’ultima
come “input” positivo. Certo non è ora il tempo delle polemiche ma è altrettanto
vero che bisogna da subito creare le condizioni per la ripartenza della nostra
categoria e per farlo occorre avere obiettivi scelti con lucidità e coscienza,
perché stiamo affrontando una sfida senza precedenti e le risorse sono
limitate.
È doveroso come premessa fare alcune
considerazioni: il nostro Comparto fa difficolta ad affrontare questa forma di
crisi, specie se a livello nazionale. La ATS AIPTO associazione rappresentativa
dei professionisti Tecnici Ortopedici è consapevole che la disgregazione del
comparto porterebbe ad una dispersione di intenti che si amplificherebbero
soprattutto nei momenti di crisi come quella che ci ha colpiti e dove purtroppo
sopravvivranno Aziende Sanitarie/Ortopediche che avranno una struttura agile,
perché solo queste ultime potranno adattarsi al mutamento delle condizioni
finanziarie ed economiche.
I nostri professionisti sono ancorati a
procedure del passato/presente che devono essere riviste nei termini. Le nostre
attività sono subordinate ad un lavoro svolto da altri professionisti che
devono collaborare con il Tecnico Ortopedico al fine di snellire le procedure
che a volte subiscono rallentamenti a discapito dei pazienti. I procedimenti
amministrativi sono molto lunghi e complessi, nonostante i tentativi di riforma
che sono stati fatti dalle associazioni di categoria negli ultimi 40 anni. La
stessa normativa emergenziale dovuta all’epidemia del Covid-19, che ha lasciato
aperte le attività essenziali, ha finito per dimostrare i suoi limiti, proprio
perché il ricorso ai codici ATECO, ha creato confusione, mettendo in difficoltà
le aziende Ortopediche non definendo precisi criteri di fornitura.
Più volte sì è parlato della centralità della
Pubblica amministrazione. Occorre un sistema amministrativo e burocratico molto
più agile e veloce per evitare che le crisi nazionali e come in questo caso
internazionali, di qualunque genere, comportino crisi economiche e sociali
insostenibili. Anche per questo stiamo valutando degli strumenti che possano
velocizzare le pratiche di fornitura per una maggiore tutela dell’ammalato. A
tal proposito la AIPTO sta lavorando ad un progetto di Medicina Territoriale attraverso
la Telemedicina.
Il progetto vede coinvolte tutte le figure
professionali presenti sul territorio che in qualche modo possano contribuire
allo svolgimento delle attività ambulatoriali, tecnico riabilitative e tecnico
assistenziali coinvolgendo i pazienti nelle proprie abitazioni o nei setting
abituali.
Tutti noi ci troviamo ad affrontare un’emergenza alla
quale non eravamo preparati e cioè al sovraffollamento degli ospedali e dei
pronto soccorso, da cittadini e pazienti che allarmati fanno richiesta di
controlli che potrebbero essere gestiti a distanza, talvolta distogliendo
l’attenzione da pazienti che necessitano di assistenza continua a causa di
malattie croniche o degenerative. Il progetto sarà indirizzato a risolvere in
parte le sopracitate criticità nella speranza che si possa poi allargare anche
in futuro per una sanità più competitiva e da elevati standard qualitativi.
L’obbiettivo è raggiungere il più alto numero
possibile di pazienti attraverso la telemedicina utilizzando una piattaforma
che permetta ai vari professionisti sanitari di assistere i pazienti, ove
possibile, a distanza garantendo la qualità delle prestazioni e di
conseguenza contribuendo ad un miglioramento degli afflussi negli
ospedali e in tutte le strutture ad essi collegate; tale operazione
porterebbe ad un maggior distanziamento interpersonale con conseguente
diminuzione di contatti e, inevitabilmente, di contagi da COVID-19.
Sono stati effettuati i primi collegamenti in
telemedicina ottenendo sotto alcuni aspetti ottimi risultati, per altri ci sono
ancora delle criticità che stiamo man mano risolvendo. Il prossimo passo sarà
quello di implementare la piattaforma ricorrendo all’utilizzo della “AI”
(Intelligenza Artificiale) che ci permetterà di velocizzare ancora di più le procedure.
Abbiamo bisogno di fondi per realizzare questo ambizioso progetto ma qualcuno
ha già raccolto il nostro appello.
In questo modo la figura del Tecnico Ortopedico come
coadiuvante del Medico prescrittore e come coadiuvante della protesica darà completezza
alla prescrizione, all’erogazione e al collaudo di ortesi e ausili per i
pazienti.
Progetti come quello appena descritto, in fase di
sviluppo e di test sul campo, dimostrano come la presenza di un’associazione
Tecnico Scientifica identificativa del comparto ortopedico sanitario, del tutto
neutrale, apolitica e asindacale come AIPTO, risulti indispensabile per una
reale evoluzione dell’intero settore.
Dott. Giuseppe Smeraldi
Presidente ATS AIPTO ets
Consigliere dell’Ordine TO-AO-AL-AT
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